
CREDITO
Rahwan e Leuker
Uno studio approfondisce un dibattito di attualità: le istituzioni dovrebbero accettare donazioni da persone cattive? Jeffrey Epstein ha donato al MIT dopo essere stato condannato per reati sessuali.
La famiglia Sackler ha donato ai musei di tutto il mondo, che hanno dovuto decidere se mantenere i propri nomi in mostra e se continuare ad accettare fondi dopo che la famiglia ha dovuto affrontare critiche diffuse e conseguenze legali per aver spacciato al pubblico antidolorifici che creano dipendenza.
Gli esperti di etica sono spesso divisi sulla questione se le organizzazioni debbano accettare denaro da donatori moralmente contaminati. Il denaro può sostenere buoni risultati nel mondo, ma la reputazione dell’organizzazione potrebbe risentirne e il pubblico potrebbe indignarsi. Zoe Rahwan e Christina Leuker hanno esplorato la questione intervistando oltre 4.500 laici e quasi 700 raccoglitori fondi professionisti tra dicembre 2019 e marzo 2021.
Gli autori hanno studiato diversi fattori che potrebbero influenzare i giudizi sull’accettazione o meno delle donazioni, tra cui l’entità della donazione, l’anonimato, il tipo di istituzione e la natura della trasgressione morale.
Quest’ultima variabile è risultata la più predittiva dell’accettabilità della donazione; sia il pubblico che i professionisti concordano ampiamente sul fatto che le organizzazioni dovrebbero rifiutare le donazioni da parte di criminali e accettare donazioni da individui moralmente ambigui. I professionisti erano riluttanti ad accettare donazioni particolarmente ingenti da individui moralmente compromessi, un modello non osservato tra i laici.
L’anonimato non è stato un fattore importante nei giudizi di nessuno dei campioni esaminati. In generale, gli intervistati si aspettano che le università e i musei siano più severi nei loro standard rispetto agli enti di beneficenza.
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