Social warning

Oltre 40.000 utenti di Twitter hanno utilizzato gli hashtag di disinformazione pandemica “Scamdemic” o “Plandemic” nel 2020 in oltre 220.000 tweet e un quinto di questi account è stato sospeso da Twitter entro gennaio 2021

L’uso dei social media durante la pandemia di COVID-19 ha portato a una “infodemia” di disinformazione e disinformazione con conseguenze potenzialmente gravi. Per esplorare i mezzi per contrastare la disinformazione, abbiamo analizzato i tweet contenenti gli hashtag #Scamdemic e #Plandemic.

Utilizzando uno strumento di scraping di Twitter chiamato twint, i ricercatori texani hanno raccolto 419.269 tweet in lingua inglese che contenevano “#Scamdemic” o “#Plandemic” pubblicati nel 2020. Utilizzando l’interfaccia di programmazione delle applicazioni di Twitter, abbiamo estratto gli stessi tweet (per ID tweet) con ulteriori metadati dell’utente. Quindi esplorato le statistiche descrittive dei tweet, inclusi i loro contenuti e profili utente, analizzato sentimenti ed emozioni, eseguito modelli di argomenti e determinato la disponibilità dei tweet in entrambi i set di dati.

Dopo la rimozione di retweet, risposte, tweet non in inglese o tweet duplicati, 40.081 utenti hanno twittato 227.067 volte utilizzando gli hashtag selezionati dai ricercatori. Il sentiment settimanale medio è stato complessivamente negativo per entrambi gli hashtag. Un utente su cinque che ha utilizzato questi hashtag è stato sospeso da Twitter entro gennaio 2021. Gli account sospesi avevano una media di 610 follower e una media di 6,7 tweet per utente, mentre gli utenti attivi avevano una media di 472 follower e una media di 5,4 tweet per utente . L’argomento tweet più frequente è stato “Reclami contro mandati introdotti durante la pandemia” (79.670 tweet), che includeva reclami contro mascherine, distanziamento sociale e chiusure.

Sebbene i social media abbiano democratizzato la parola, consentono anche agli utenti di diffondere informazioni potenzialmente non verificate o fuorvianti che mettono in pericolo la vita delle persone e gli interventi di salute pubblica. La caratterizzazione dei tweet e degli utenti che utilizzano hashtag associati alla negazione della pandemia di COVID-19 ci ha permesso di comprendere la portata della disinformazione. Con la preponderanza di tweet originali inaccessibili, i ricercatori hanno concluso che i post negavano la pandemia di COVID-19, una deja-vu ampiamente diffuso nel corso della storia e delle epoche umane, ma che oggi raggiunge l’apoteosi permeativa grazie a rete e social.

Sfruttando 227.067 tweet con gli hashtag #scamdemic e #plandemic nel 2020, i ricercatori texani sono stati in grado di chiarire importanti tendenze nella disinformazione pubblica sul vaccino COVID-19.

URL dell’articolo: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0268409

Nuvola di parole comuni utilizzate nei tweet.
CREDITO: Lanier et al., 2022, PLOS ONE, CC-BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
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